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    I MATTINI PASSANO CHIARI     

ROBERTO ACCORNERO nuovo protagonista de "I mattini passano chiari"

ROBERTO ACCORNERO è un attore italiano di cinema, teatro e televisione, doppiatore, comico. Noto al pubblico italiano per il ruolo del capitano/maggiore Daniele Aloisi nella serie televisiva Il MARESCIALLO ROCCA, per quello di Guido GELLER nella sitcom CAMERA CAFE' e  di Monsignor Angelo Dell'Acqua nella MINISERIE PAPA GIOVANNI

 

Attore versatile. Comincia molto presto a far teatro.  Dal 1981 inizia un’intensa attività nella prosa radiofonica che lo conduce a un duraturo sodalizio con Alberto Gozzi e con l’Istituto BARLUMEN. In quegli stessi anni è molto a suo agio nel ruolo di Pieretto nel FILM PAVESIANO IL DIAVOLO SULLE COLLINE DI VITTORIO COTTAFAVI (Festival di Cannes, 1985).

Va avanti e lavora con FELLINI (Ginger e Fred), SOLDINI (L’aria serena dell’Ovest), GIANNARELLI, CALOPRESTI, FERRARIO, ARGENTO, VERDONE, FAENZA, SAURA, MARTONE.In teatro è per due stagioni con CARLO CECCHIi, poi con RONCONI, MISSIROLI e molti altri.

 

In televisione è stato spesso in sceneggiati nazional-popolari,in ruoli di guardia ma anche di ladro,diretto da GREGORETTIi, PERELLI, DI CARLO, QUESTI, CAPITANI, GIORDANA, ZACCARO, CAVANI, DAYAN, FRAZZI e molti altri.

Nel 2010 è premiato in tre festival come miglior attore per il corto DIARIO DI UN DISAGIATO di

EMILIANO CRIBARI,primo lavoro in collaborazione con ALESSIO BERTOLI.

 

 

I MATTINI PASSANO CHIARI

Di Alessio Bertoli

 

Con: Roberto Accornero e Barbara Forlai

 

Musiche originali interpretate dal vivo da Beppe Giampà.

 

Regia: Alessio Bertoli

 

Produzione: Nig NuoveIdeeGlobali

 

con la collaborazione e il sostegno del Comune di Asti - Assessorato alla Cultura 

e della Fondazione Davide Lajolo – Milano

 

Service Tecnico: SITIL di Tomatis Piero – Torino

 

Riprese video, fotografia e montaggio per scenografia multimediale a cura di Riccardo Gavioli e Tommaso Bertoli

 

Event planner: Loredana Bosio

 

Foto: Giancarlo GK Rocco

 

Lo spettacolo ha chiuso il Pavesefestival 2013.

 

Ha debuttato in prima nazionale, al Teatro Alfieri di Asti il 12 febbraio 2015 all’interno della stagione invernale.

 

 

Lo spettacolo è anche inserito nella stagione “Teatro Scuola 2014 – 2015” del Comune di Asti @N.E.T- AT Nuove Esperienze Teatrali coordinata e diretta dalla Casa del Teatro 1 di Via Goltieri.

 

 

 

“I mattini passano chiari” non vuole essere soltanto la storia di uno scrittore/giornalista (interpretato dall’attore Roberto Accornero) che sta ultimando uno “studio in nero” sull’ultima notte di Cesare Pavese, nella stessa camera d’albergo di Torino dove lo scrittore architettò la sua morte, ma molto di più: una profonda riflessione sulla vita, sui sogni, sui ricordi, sullo scrivere, condotta dallo scrittore/giornalista che è anche tormentato testimone del suo personale “mestiere di vivere” e delle “sue regole” che lo hanno portato, già fortemente infettato da un “male oscuro”, ad immedesimarsi profondamente in Cesare Pavese, dialogando con se stesso e con proiezioni della sua immaginazione: una“presenza” femminile non ben definita (interpretata dall’ attrice  Barbara Forlai), ma anche con la sua “ultima donna”, la Morte, rappresentata dal vivo in scena dalla voce musicale del cantautore Beppe Giampà.

 

Uno spettacolo che è  la “ricostruzione di un viaggio privato” che ci coinvolge tutti, un “segreto” che lentamente si svela….o forse no!  Una nuova “visione”, in questo testo, dell’uomo Pavese troppo spesso racchiuso in stereotipi obsoleti e ormai forse troppo limitati alla cultura della nostra terra.

La figura del protagonista dello spettacolo trae luce e forza dalle sue stesse contraddizioni, dall’impotenza e infelicità di fronte al tramonto di tutti i valori: si ha sul serio la sensazione che in quella camera d’albergo, dove, apparentemente, si svolge l’intera vicenda, vi sia riposta una storia che non appartiene solo a lui, ma alla collettività, a tutti quelli che sono in qualche modo infelici.

Così “l’Avversario” che si avventa contro il protagonista, ormai completamente identificato nel soggetto del suo studio, diventa semplicemente, con un perché o senza un perché, la vita. Il nostro “Avversario” più grande!

 

Calati all’interno di una scenografia multimediale essenziale, ma di grande suggestione visiva, in linea con un’idea di teatro che deve ricercare nuove "strade", nuovi linguaggi, contaminazioni, sperimentazioni, "sfide" per non affogare in se stesso, i due attori accompagnati da una musica che è personaggio vero e non semplice colonna sonora, daranno vita ad una emozionante ed originale storia che prende spunto dalla cronaca esistenziale di un autore, Cesare Pavese, che continua ad essere assolutamente attuale. Senza tempo.

 

Il teatro, che non rappresenta mai la falsità ma caso mai “la vera  finzione”, ha spesso il dovere civile di sottolineare la natura umana, soprattutto con le sue apparenti imperfezioni, al di là del bene e del male e di qualsiasi giudizio affrettato di fronte a scelte anche estreme, lasciando al pubblico l’ultima parola. L’ultima inevitabile riflessione, soprattutto su noi stessi.

Da un teatro si dovrebbe uscire, al termine di una rappresentazione, sempre con maggiori domande non certo con delle risposte!

 

Alessio Bertoli

 

 

 

 

 

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