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    VOLEVO SOLO AMMAZZARNE VENTI     

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“Volevo solo ammazzarne venti” è un monologo teatrale inedito del compianto Luigi Bernardi, scrittore, saggista, editore,sceneggiatore e critico fumettistico italiano, rappresentato per la prima volta alla Casa del Teatro Asti 1 il 5 aprile 2013. Quando mi è stato proposto dall’ attrice Barbara Forlai (protagonista dello spettacolo) ha suscitato in me una sensazione strana: conoscendo l’autore per il suo, che è anche il mio, amore per il noir – anche se lui sosteneva di  “ non scrivere noir”-, la curiosità per la lettura del testo è stata immediata perché il titolo poteva anche far pensare ad un cambio di genere (grottesco? Quasi comico? Volevo SOLO ammazzarne venti!!!!). E’ stato sufficiente che leggessi una sola riga per comprendere che in “Volevo solo ammazzarne venti” non c’è proprio nulla da ridere! Come non c’è mai nulla da ridere nella cronaca nera, quella vera, quella che rimane ai margini di tutto, che quasi mai arriva nella “scatola televisiva” che invece spettacolarizza, con plastici e affascinanti congetture di presunti profiler navigati, crimini che diventano il pasto quotidiano dei media per un pubblico degno del Colosseo dell’antica Roma, che adora il gore, la telecamera che entra, cinematograficamente, nelle case dei sopravvissuti ad un crimine efferato che diventano, spesso, inconsapevoli vittime anch’esse di un sistema che deve sbattere necessariamente il mostro in prima pagina. In prima serata.

Il teatro ha soprattutto il dovere sociale di raccontare, di porgere al pubblico delle storie senza necessariamente “dover spiegare” o “fornire risposte”, “soluzioni” ma piuttosto nuove domande. Necessarie “provocazioni”.

Questo abbiamo tentato di far accadere in “Volevo solo ammazzarne venti”. Uno spettacolo “forte” che non vuole “premeditatamente e gratuitamente” disturbare il pubblico nella sua “messa in scena” ma, piuttosto, farlo tornare a casa  e riflettere, come dice lo stesso autore in un suo saggio (“Il Male Stanco” - alcuni omicidi quotidiani e quello che ci dicono-) : “È arida la scienza quando si mette a spiegare perché le madri uccidono i loro bambini, scheletrica quando delinea quadri clinici sempre più circostanziati, inutile quando non sa prevedere il gesto fatale. È arida, scheletrica, inutile, ma forse lo stesso necessaria.”

 

Uno spettacolo “dentro la mente frammentizzata” di una donna sulla quale è calato “un buio definitivo” dopo una vita “sporca, rumorosa, violenta, traboccante di abusi” che l’hanno portata a compiere un gesto tremendo.

Tutto ciò che vedrete sono tasselli “malati” di una personalità contaminata che si muove imprigionata nello spazio scenico  che la racchiude fin dall’inizio e che, forse, è la sua stessa mente. La sua personalità. O forse i “suoi luoghi oscuri”. O altro ancora….

Dire di più sarebbe difficile e superfluo: bisogna vedere, ascoltare, entrare dentro, farsi risucchiare da uno spettacolo  che non risparmia emozioni forti allo spettatore senza mai cadere, grazie soprattutto alla forza del testo di Luigi Bernardi, nell’oscenità gratuita ma, piuttosto, accompagnandoci in un labirinto mentale necessario, un labirinto che dobbiamo attraversare per avere uno spaccato, una crepa di questo millennio malato e luccicante di una follia che è intorno a noi, qualcosa che all’inizio è piccolo, quasi un granello ma, addentrandoci verticalmente in Essa, diventa un liquido che s’addensa e diventa melma che inghiotte senza fondo.

Un’attrice per un viaggio dentro un’oscurità che all’inizio ci pareva solo letteraria e, logicamente, teatrale, ma che oggi diventa anche una lettura di avvenimenti della cronaca drammaticamente attuali.

 

 

VOLEVO SOLO AMMAZZARNE VENTI

 

Di Luigi Bernardi

 

Con Elisabetta Mazzullo

 

Regia di Alessio Bertoli 

Event planner: Loredana Bosio

 

Foto di scena: Giancarlo GK Rocco

 

Documentazione video / TRAILER: Valerio Oldano

Lo spettacolo è anche sul sito dell'Associazione Luigi Bernardi

NOTE DI REGIA 

IL TRAILER

LA PROTAGONISTA    ELISABETTA MAZZULLO

 

ELISABETTA MAZZULLO

 

attrice, musicista, cantautrice,

 

ha conseguito il diploma triennale di qualifcazione per attori presso il  teatro stabile di Genova;

 

ha studiato oboe presso il conservatorio statale di musica F. Venezze di Rovigo e pianoforte presso la scuola Santa Cecilia sempre di Rovigo.

 

 

VIDEOCLIP

Ti racconto e canto IL MERCANTE DI VENEZIA

 

Attrice molto versatile, lavora per il teatro, il cinema, il web

 

Parallelamente alla carriera di attrice

coltiva la passione per la musica come cantautrice e all'interno del gruppo folk "Luke and The Lion" e del quintetto vocale femminile "Le Bruit"

 

 

 

LA CANZONE "LE PRENOM" E' SCRITTA E CANTATA DA ELISABETTA MAZZULLO

SHOWREEL

LA CANZONE "CAMINANTE" E' SCRITTA E CANTATA DA ELISABETTA MAZZULLO

L'AUTORE    LUIGI BERNARDI

L'AUTORE

Luigi Bernardi è stato nei primi vent’anni della sua carriera, iniziata nella seconda metà degli anni ’70, una figura importante ma nascosta nell’editoria italiana, svolgendo i ruoli di direttore di case editrice e collane editoriali principalmente nell’ambito del fumetto. Da sempre appassionato di letteratura del crimine, più noir che giallo, alla fine degli anni ’90 si imbarca in un’avventura nuova, curando per Adnkronos due edizioni del “Libro dei Crimini”, un almanacco annuale che raccoglie tutti i crimini commessi in Italia in quell’anno.Questo rapporto quotidiano di ricerca e catalogazione dei crimini, fa nascere in lui una consapevolezza. Lui stesso dice che   “mi è venuto il sospetto, da esperto e da addetto ai lavori, che la narrativa italiana di genere poliziesco avesse qualche difficoltà a raccontare la scena criminale del nostro paese, non fosse cioè capace di restituire il cambiamento avvenuto nell’atlante banditesco di questi ultimi anni”.

 

Allo stesso modo si rende conto che  “una volta si uccideva per cercare di vivere meglio, con un’altra donna e con un altro uomo, con un maggior quantità di denaro a disposizione. Oggi si uccide perché non si ha più nessuno stimolo a vivere meglio. Un tempo si uccideva perché si sperava nel futuro, oggi perché se ne ha già abbastanza del presente”.

Da queste due consapevolezze, nasce una nuova fase della sua carriera nella quale, utilizzando diversi linguaggi, quello del saggio, del romanzo, del fumetto e del teatro, svilupperà diversi aspetti di questo nuovo approccio al racconto del crimine.

IL FUMETTISTA   ONOFRIO CATACCHIO

                               

                                Sono nato a Bari nel 1964. Vivo e lavoro a Forlì.

                                Il primo fumetto l'ho pubblicato nel 1987 suFrigidaire, in seguito ho lavorato per Dolce Vita, Fuego,                                                         Cyborg, il Manifesto, Kaos e Nova Express.

                               Nel 1988 ho creato il personaggio di Stella Rossa, le sue storie sono state pubblicate da Granata Press e in                                               seguito raccolte e ristampate dallaKappa Edizioni.

                                Ho sceneggiato e disegnato Coliandro, bizzarro questurino creato da Carlo Lucarelli. 

Ho illustrato i libri San Isidro Futbòl, di Pino Cacucci e Hey Joe, di Lorenzo Marzaduri.

Per Andrea Accardi ho scritto Progenie d'inferno, apparso in Italia per Kappa Edizioni e in Francia per Albin Michel.

Dal 1995 collaboro con la Sergio Bonelli Editore disegnando episodi di Nathan Never. 

Con Wu Ming 2 ai testi ho realizzato La ballata del Corazza pubblicato da Bd/Alta fedeltà e inserito nell'antologia Alta criminalità curata da Tito Faraci per laMondadori.

Ho illustrato il Diario del Gaijin di Luigi Bernardi. Per il Gaijin, Bernardi ha scritto anche uno spettacolo teatrale che la compagnia del tratto ha portato in scena avvalendosi anche dei miei disegni. I racconti del Diario più il testo teatrale e relative immagini sono state raccolte nel volume Gaijin! edito dalla Black Velvet.

Ho realizzato la versione a fumetti de La fattoria degli anormali, su testi di Andrea Balzola. Una rivisitazione mutante del quasi omonimo classico Orwelliano che Andrea ha scritto per il teatro nell'ambito di un articolato progetto crossmediale che coinvolge, oltre al fumetto, video e grafica 3d. L'albo è targato Cut Up.

In collaborazione con Lizart comunicazione visiva, mi occupo delle copertine di alcune collane di narrativa edite dal Gruppo Perdisa Editore. 

Nel 2009 inizia una collaborazione con la Marvel inchiostrando le matite di Giuseppe Camuncoli per Dark Wolverine.

Dal 2010 pubblica in collaborazione con Valentina Tepedino e lo chef Marcello Leoni il fumetto educational, dedicato al cibo e all'alimentazione del Gamberetto, supplemento dedicato ai ragazzi allegato al mensile Gambero Rosso .

2011: per Coconino Fandango e in coppia con Luigi Bernardi esce Fantomax, non temerai altro male un graphic novel che rivisita il mito di Fantomas in chiave contemporanea. 


Per 10 anni ho tenuto corsi di fumetto alla Nuova Eloisa di Bologna. Ho insegnato Anatomia Artistica all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Insegno Arte del Fumetto all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Sceneggiatura e disegno alla Scuola internazionale dei comics di Firenze e Reggio Emilia.

Grazie a questa attività didattica di qualche promessa mantenuta del fumetto italiano sono in parte responsabile.

 

http://www.onofriocatacchio.com/home.asp

PRESS/SOCIAL

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